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Venerdì 28 Giugno 2013 // 20,30 // Palazzo Candiotti
Live
Andy Stott ha debuttato nel 2005 con il “Replace EP” uscito per la Modern Love: 4 tracce che riflettono uno stile di produzione inconfondibilmente obliquo, un codice genetico ottuso mischiato alle influenze di Chi-Town e della Motor City. Negli anni successivi ha realizzato più di una dozzina di EP e due album con il suo vero nome, ma anche svariate produzioni come Andrea su Daphne, sotto-etichetta di Modern Love. Mai cristallizzata in un solo genere, la sua musica oscilla fra la Techno più profonda e la ritmica spezzata del Garage, fra House rallentata e iperattivo Footwork, mantenendo sempre inalterati i tratti stilistici fondanti: profonda, complessa e stranamente splendida. Il 2011 ha visto l'uscita dei due EP “Passed Me By” e “We Stay Together”, parti complementari della stessa inversione di tendenza del suono di Stott verso territori sempre più spigolosi. Il ritmo è rallentato, il risultato una collezione di tracce capace di attirare l'attenzione di molti e di comparire in un'infinità di classifiche di fine anno. L'anno scorso ha prodotto l'album 'Luxury Problems', ora considerato una pietra miliare: un disco che introduce nuovi elementi, in particolare la voce di Alison Skidmore, l'insegnante di piano del giovane studente Andy. Una combinazione di metafore accessibili eppure intrinsecamente devianti ed uno stile di produzione divenuto più personale e riconoscibile con il passare del tempo, 'Luxury Problems' ha suscitato grande clamore, con numerosissimi articoli e pubblicazioni tra loro eterogenee come Pitchfork, Vogue e New York Times; Andy è quindi stato chiamato ad esibirsi sui palcoscenici di SXSW, Unsound, Mutek, Pitchfork, gli eventi Moma e via discorrendo, continuando ad esporre il proprio lavoro ad un pubblico sempre più numeroso e non di rado ammaliato.