Giovedì 30 Giugno 2011 // 16.00 - 21.00 // Auditorium S.Caterina

Justin Palermo combina performances, oggetti, disegni e artefatti sullo sfondo di una determinata storia mescolata a punti ciechi.
Alla maniera di un archeologo o di un collezionista, l’artista crea un’atmosfera enigmatica che investiga varie nozioni oniriche, personali e collettive.
“Sono affascinato dalle minuscole accumulazioni della vita di una persona. Sono ancor più affascinato dalle tracce che ne restano. Ricerco un modo di utilizzare questi materiali per raccontare una nuova storia, una storia che abbiamo visto a frammenti, ma non proprio nel suo insieme. È difficile carpire rapidamente la storia nascosta dietro un’opera. Si tratta di narrazioni senza inizio né fine, con più vuoti che pieni.
Guardando queste fotografie, queste istantanee piene di familiarità e di oggetti quotidiani, ho sentito l’urgenza di ritagliarle, di coprirle, di oscurarle con brillantini, coriandoli e con altre semplici cianfrusaglie.
Si tratta di un progetto in corso che indaga cosa succede quando qualcosa di nostalgico e personale viene mescolato con qualcosa di poco conto e di banale. Ogni fotografia subisce una sorta di dissimulazione ma per paradosso, ne è chiarificata”.