Venerdì 22 Luglio 2011 - Si è concluso sabato 2 luglio il Dancity Festival 2011, edizione Back to the future. Due giorni di
concerti, live & dj set, performance, installazioni, workshop, mostre e teatro che hanno preso
vita nelle suggestive location dell’Auditorium S. Caterina, Auditorium S. Domenico e Palazzo
Candiotti di Foligno. Un grande successo che conferma il Festival come punto di riferimento a
livello nazionale e internazionale per la musica elettronica, le arti digitali e la sperimentazione.
In due giorni si sono registrate più di 2000 presenze, un pubblico proveniente principalmente da
tutta Italia e dall’estero, ma anche una cospicua parte del luogo. Gli hotel e i B&B convenzionati
hanno registrato il tutto esaurito, fattore questo di notevole vantaggio per il turismo folignate e
umbro. E, nonostante il maltempo, che ha occupato i pomeriggi di venerdì e sabato, facendo
registrare qualche piccolo ritardo nelle esibizioni, tutte le perfomance, più di 30, si sono svolte
secondo il programma e hanno visto la partecipazione del numeroso pubblico, che ha apprezzato
notevolmente gli appuntamenti pomeridiani - dal concerto di Oorutaichi con il coro dell’Oratorio
di Bevagna al dj set di John Talabot, da Braun Tube Jazz Band, il progetto del giapponese Ei
Wada con i televisori, al concerto di Stian Westerhus - e ha acclamato le esibizioni serali, come il
concerto del Balanescu Quartet o il dj set di Dj Krush, il live di Elektro Guzzi e quello di Arandel
insieme con il Dancity Ensemble, solo per citarne alcuni.
Fra le varie novità di quest’anno spicca la sistemazione del palco all’interno dell’Auditorium S.
Domenico, con il pubblico che ha popolato l’abside dell’ex chiesa circondando gli artisti e ha così
partecipato attivamente. Basti pensare alla performance/installazione di Teamlab Net & Mjuc,
suggestiva e sensoriale, che ha visto le persone presenti interagire a ritmo di musica con le grandi
palle colorate create dal collettivo giapponese. O ancora l’audio/visual live di Zan Lyons, durante la
quale la proiezione del capolavoro di Ridley Scott “Blade runner” era accompagnata dalla musica
dell’artista inglese, suonata con violino e live electronics. Per non parlare dell’ultima esibizione che
ha concluso il Festival, quella di Felix Kubin, con più di due bis e con il pubblico che ha
letteralmente circondato l’artista, ballando la sua musica fino all’ultima nota.
Grande partecipazione c’è stata quindi durante tutte le esibizioni, anche alle mostre, ai workshop
e alla performance teatrale, tutti appuntamenti di notevole interesse. Così come sono state
apprezzate le installazioni, quella dei cubi che “elargivano” preziosi consigli sulla raccolta
differenziata e la Smoking Area, un modo innovativo e di sicuro effetto per approcciarsi
all’impellente problema del fumo.
Un bilancio dunque positivo, per un Festival realizzato dai venti volontari che compongono
l’Associazione i quali, con grande impegno e passione, insieme con il sostegno delle istituzioni e
degli sponsor privati, riescono ogni anno a far diventare Foligno un punto di incontro multiculturale,
grazie a proposte artistiche di qualità, a un’organizzazione professionale e a una
minuziosa cura dei dettagli e dell’allestimento.
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