Hessle Audio Showcase: Ben Ufo, Pangaea, Pearson Sound
UK, Hessle Audio

HESSLE AUDIO SHOWCASE

Ben Ufo, Pangaea e Pearson Sound si esibiranno per lo showcase della Hessle Audio, l’etichetta fondata dai tre nel 2007, rapidamente affermatasi nel mercato discografico e assurta agli onori della cronaca grazie anche alla sua residenza mensile al celebre Fabric di Londra. Con uscite a firma Martyn, TRG, Untold ed ovviamente Ramadanman, Hessle ha presto spiccato il volo, spalancando loro le porte di club quali Berghain e Cocoon. È anche attraverso questa esperienza che ognuno dei tre ha lasciato e sta lasciando un segno importante nella cultura del sound system.


BEN UFO

Che l’abilità nel produrre non corrisponda spesso ad altrettanta bravura nel sapere miscelare i dischi in un dj set o viceversa, è cosa ormai risaputa. Ed infatti, Benjamin Thomson, ai più noto sotto lo pseudonimo di Ben Ufo, ne è la più palese riprova. Seppur Ben non produca (è il label manager della Hessle Audio), è stato comunque in grado di farsi un nome nella scena del night clubbing mondiale, come testimoniato dalle sue esibizioni in Brasile, Argentina e Giappone, oltre che nel circuito europeo, in particolare quello inglese. Il tutto grazie ad un’incredibile bravura nel sapere miscelare i dischi in un DJ set, bravura che lo ha reso negli ultimi due anni uno dei DJ più creativi proprio della scena inglese. Ben ha presto guadagnato consensi grazie alla sua incredibile attitudine di “miscelatore”: quando è dietro ai piatti, non ha tempo per due chiacchiere con nessuno. In un’ora suona tra i 25 ed i 30 dischi, sempre intento nella ricerca delle innumerevoli connessioni tra le mode musicali passate, presenti e future. Il risultato? Un mix di classici da club, dubstep, elettronica, grime, techno, garage e house.


PEARSON SOUND

Pearson Sound e Ramadanman sono a tutti gli effetti considerati una delle principali declinazioni dell’innovazione. Eppure sono il frutto della stessa mente e delle stesse mani, che confluiscono nella persona di David Kennedy. Nonostante la sua fama sia principalmente dovuta al contributo che ha dato al fenomeno della cosiddetta “post-dubstep”, risulta alquanto arduo definire con precisione i contorni del suo profilo artistico. Autore di colonne sonore (il regista Daren Bartlett lo ha scritturato per la realizzazione della soundtrack di Cadencià, film sulla cultura calcistica brasiliana commissionatogli dalla Nike), produttore tra i più innovativi in circolazione, DJ giramondo richiesto ormai in ogni angolo del globo nonché deus ex machina dell’imprint Hessle Audio. Onnipresente nelle borse di dischi di artisti del calibro di Francois Kevorkian, Mr Scruff, Ricardo Villalobos, Kode 9, Martyn e Mary Ann Hobbs, Ramadanman è presto riuscito ad affermarsi proprio grazie a questa sua innata capacità: quella di saper convogliare su di sé l’attenzione di addetti ai lavori provenienti dai più disparati settori della dance contemporanea. E’ stato grazie al lancio della sua label Hessle Audio che David s’è presto introdotto nel circuito di quelli che contano. Con remix per artisti del calibro di Jamie Woon, Howie B, Beat Pharmacy, D-Bridge, Untold e Scuba e uscite su label tra cui Tempa, Applepips, Fat City ed Aus Music, non è difficile prevedere quale sarà il futuro di questo giovane artista.


PANGAEA

Cresciuto nell’Ovest dell’Inghilterra e ora residente nel nord di Londra dopo aver studiato a Leeds, Pangaea, all’anagrafe Kevin Mc Auley, è uno dei produttori e DJ chiave della scena dance avanguardista. Ha iniziato a comporre musica molto presto, ma soltanto nel 2005, agli albori dell’ascesa della dubstep, fa il passo decisivo. Dapprima coinvolto in “Ruffage”, prima serata dubstep a Leeds, fonda poi con gli amici Ben Ufo e Pearson Sound appunto l’etichetta Hessle Audio e, insieme a loro, inizia a pubblicare musica tra la più originale ed innovativa degli ultimi anni, lanciando artisti quali Untold, James Blake, Blawan e, chiaramente, Pangaea e Ramadanman. Il suo suono è difficile da catalogare, anche perché in costante mutamento. Mentre le influenze house e techno sono più apparenti che altro, la sua musica è fermamente radicata nelle molteplici espressioni della bass made in UK.

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