Triosk
Scape records, Australia

Triosk è una band proveniente da Sidney, dal 2001 sulla scena musicale mondiale grazie a tre albums che ne hanno decretato il successo nel circuito alternativo internazionale. La peculiarità del loro sound, che consiste nel fondere strumenti acustici con moduli espressivi elettronici, si riscontra già dal loro primo lavoro, 1+3+1 (~Scape records, 2003), realizzato insieme a Jan Jelinek. L’universo Triosk espande la musica verso un mondo inesplorato, in cui il jazz raggiunge punte post-rock fino ad avvilupparsi in un suono dove l'elettronica diventa protagonista senza soluzione di continuità. Sprazzi techno creano un’atmosfera d’avanguardia e la miscela ipnotica che ne deriva evoca sonorità dense di emozioni, come nell’affascinante Moment Returns (2004), con il quale inizia la collaborazione con The Leaf Label.

Anche durante i loro concerti – che li hanno portati dall’Australia all’Europa, dopo essere passati per il Giappone – nulla è lasciato al caso e la visualità stessa si fa appannaggio della presenza impetuosa di forme ipnotiche e avvolgenti. Le vibranti improvvisazioni dettate dalla batteria creano un osmotico scambio con il lirismo del pianoforte e la profondità del contrabbasso, muovendosi al confine fra il suono acustico e quello elettronico, in “un’interessante collisione tra vecchio e nuovo” (Sydney Morning Herald, marzo 2006), che dimostra come “il jazz può trasformarsi nel nuovo millennio” (The Observer, maggio 2005).

Una trasformazione che trova il suo culmine nel loro ultimo lavoro, The Headlight Serenade (The Leaf Label, 2006), in cui i moduli classici s’intrecciano all’incalzare dell’elettronica, la concreta regolarità si accompagna ad improvvise astrazioni, il silenzio sprofonda nell’irruente susseguirsi di molteplici suoni.

“I Triosk dimostrano come il jazz, la musica elettronica e la techno si uniscono uscendo dai loro rispettivi margini” (Stuart Nicholson , The Observer - maggio 2005), come a dire che non esiste più nessun confine, anzi, la frontiera della musica del trentesimo secolo – di cui il trio australiano rappresenta un eccellente esponente – è esattamente quella di abbattere ogni convenzione, di raggiungere l’ignoto partendo proprio da ciò che è conosciuto.

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