The Stooges, Can, Throbbing Gristle, Kraftwerk e Faust: erano questi i gruppi preferiti di Sam Shackleton da adolescente. Il suo primo incontro con la musica è avvenuto a quattordici anni, quando ha iniziato a suonare la chitarra elettrica in un gruppo punk. Ben presto, però, gli altri membri della band si sono trasferiti altrove. Non rassegnandosi a una carriera solista nel karaoke, Sam ha comprato un computer e si è accorto che questo strumento gli consentiva di creare la musica che aveva in mente. Ha cominciato a frequentare le serate FWD a fine 2003 con i suoi amici, tra cui Laurie “Appleblim” Osborne, e ad ascoltare quel che Youngsta e Hatcha suonavano al tempo, che veniva semplicemente chiamato “garage”. Sam apprezzava soprattutto i pezzi fortemente percussivi, quel che MC Crazy D chiamava “Oingy Boingy”. È questo il contesto in cui si è mossa dal 2005 al 2008 Skull Disco, la sua etichetta dubstep indipendente. Shackleton fu piacevolmente sorpreso quando il Fabric gli chiese di suonare nella sua room 1, ben prima che gli altri locali di Londra sentissero anche solo parlare di lui. Da allora è diventato una presenza abituale ed è stato scelto per un CD della serie, il Fabric 55. La sua musica è caratterizzata da percussioni intricate e striscianti, melodie ipnotiche, linee di basso profondissime e sensibilità dub. Dai tempi della Skull Disco in poi ha collaborato con diverse etichette quali Less Music, Woe To The Septic Heart!, Honest Jon’s e altre ancora. Tra i lavori di Shackleton più recenti ci sono la nota collaborazione con Pinch, anche lui protagonista di DF13, e i Drawbar Organ EP del 2012.
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