Henrik Schwarz

Ci sono vari modi per intendere un miglio: 5,280 piedi; 1,760 yards; 1,609 chilometri (circa); non 100, ma 1000 passi secondo gli antichi romani. Quindi, prima ancora di camminare per un miglio, dovete scegliere l'unità di misurare e contare a dovere.
Henrik Schwarz ne prende uno e lo fa diventare suo: ‘Walk a mile in my shoes' dei Coldcut nel 2006 diventa uno dei brani più ascoltati nei club europei.
Ogni volta puoi contare in maniera diversa.
Molti dicono che si inzia da giovanissimi ascoltando hip hop/rap oppure metal; a quell'età non ci sono mezze misure: o i pantaloni li porti larghi e ti muovi facendo piccoli passi cercando di non farli cadere a terra, oppure stai rischiando la salute e la possibilità di avere figli nel futuro. Schwarz invece inzia suonando Rap, Hip Hop, Rare Groove, Jazz e Techno da Detroit in giro per locali tedeschi e fonda una sua etichetta, la SUNDAY-MUSIC, con Sasse prima di essere lanciato dal prestigioso Gilles Peterson sul suo programma radiofonico Worldwide.
‘Head Alone Brain' riempe gli spazi tra il Jazz, la Techno ed il Soul, diventando il pezzo preferito di tutti i deejay. Insomma sbagli tutto ma con successo.
Un tempo si diceva ‘un classico', adesso si dice... non si dice, perché usiamo i computer e i classicisti dicono che non è classico, quindi diciamo ‘un importante esponente della deep house tedesca'.
Henrik Schwarz non ha mai imparato a suonare uno strumento, anzi, ha inventato lo Schwarzonator che ti corregge la scala quando stai cazzeggiando sulla tastiera sperando di inventare qualcosa per caso o per sbaglio... peggio ancora, dicono i classicisti, ma non è mica colpa loro se non hanno sentito ‘Imagination Limitation'.
Fa remix per: Mari Boine (Universal), Kuniyuki (Mule Musiq), Tosca (G-Stone), Ethnic Heritage Ensemble (Deeper Soul), James Brown, Dark Globe feat. Boy George, Omar feat. Stevie Wonder, Jazzanova, Jesse Rose... poi la !K7 ti chiede di fare una delle sue famosissime DJ-Kicks...giri il mondo per poi arrivare proprio al centro, del mondo, DANCITY FESTIVAL FOLIGNO.

‘Se fossi un vero appassionato di calcio non suonerei mai la notte dei mondiali!'

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