In quale periodo del vostro percorso musicale vi siete incontrati e avete deciso di realizzare insieme il progetto Xcoast?
Entrambi dj, attivi da molto tempo in città, io resident di serate in club come la Palma o il Bluecheese e conduttore radiofonico di trasmissioni dedicate al clubbing, Knuf resident dei party hotfor tandoori, & camion rendez vouz, dj tra i più esperti in città e consigliere di molti dj, visto che nel mitico Papaveri e Papere (incredibile negozio di dischi per dj) lui si occupava della parte elettronica.
Ci incontravamo spesso, nelle mie serate, nelle sue, in radio, nei negozi di dischi...alla fine ci siamo resi conto delle molte cose in comune ed abbiamo comprato un computer ed un campionatore.
Qual è la vostra formazione musicale?
Entrambi negri, io molto jazz, lui molto funk e latin funk, entrambi amanti del soul e dell'hip hop. Io ho evoluto queste passioni nell'hip hop astratto e strumentale mentre Knuf nel dub, il down beat ed ultimamente nel dubstep. L'unione di tutti questi elementi ha creato il suono di Xcoast.
Il nome xcoast fa riferimento ad una costa indefinibile, che non è né la west né la east, ma rappresenta piuttosto un territorio di confine tra elementi diversi. Ce ne è uno che più di altri emerge?
L'hip hop, almeno secondo noi.
E quindi, come definireste il vostro "genere" musicale?
Questa è una bella domanda, ma non ne conosciamo la risposta. Ci rendiamo conto dell'importanza di poter catalogare i generi, posizionarli in dei cassetti immaginari che ti permettono di raccogliere le cose appartenenti allo stesso genere. Magari per non perderli, oppure, per una oggettiva predisposizione umana alla organizzazione razionale. Fattore quest'ultimo che ci rende superiori intellettualmente agli animali, ma nello stesso tempo molto più tristi e noiosi, perchè meno disposti a cedere all'istinto.
Xcoast purtroppo non ha un genere definito e di sicuro non saremo noi a trovarne il nome. Si potrebbe fare come fanno in pizzeria con le insalate. Questa insalata la chiamiamo "xcoast" e gli ingredienti sono: elettronica, hip hop astratto, rap, folk e dub.
Sono numerose le collaborazioni da voi realizzate con artisti importanti di ambito elettronico, hip hop, rock ecc. Da che cosa nasce questa capacità di interagire con realtà diverse dalla vostra?
La capacità reale è quella di considerare la musica come arte universale che parla un linguaggio unico. crediamo che non esista un linguaggio per la techno, uno l'hip hop, uno per il rock, etc.
Ci siamo trovati a confrontarci con artisti di diverse correnti e di diverse nazionalità, abbiamo lavorato con loro a a casa nostra piuttosto che nelle loro città. Non abbiamo mai percepito dei limiti di generi, o dei limiti geografici piuttosto che culturali. Cerchiamo sempre di essere il più umili possibili, anche perchè, la maggior parte degli artisti con i quali lavoriamo, hanno molto da insegnarci, ma nello stesso tempo manteniamo un profilo alto che conferisce dignità al nostro lavoro e questo elemento è riconosciuto dagli altri artisti.
Tre parole per definire il vostro progetto: …
Yes we can!
L'ultimo vostro lavoro, No East No West, rappresenta un'evoluzione rispetto al primo disco Rough Enough. Elettronica e hip hop si fondono a forme musicali diverse che danno vita a "un'indefinibile genere di musica nera". Qual è stato pertanto il percorso che avete seguito per realizzare questo splendido disco?
Il vero percorso è di natura personale. Umana.
Giorno dopo giorno, il nostro rapporto migliora, cominciamo a capirci senza dover spiegare troppo, condividiamo sempre più cose, aumentiamo il nostro livello di complicità. Dico spesso che avere un progetto comune con un altra persona è un po' come avere un figlio.
Lo vedi crescere, ne riconosci i limiti ma ne sei ugualmente fiero, consapevole della sua crescita esponenziale. Tutto dipende da voi due, da come lo educherete, da come lo formerete e da quanto amore ci metterete. Noi crediamo che questo disco abbia la sua dignità, ma siamo anche sicuri che con il tempo e la passione la nostra musica non può che migliorare, quindi No East No West rappresenta già un nostro periodo del passato, una tappa di un percorso ancora lungo.
Che cosa avete in cantiere per il futuro?
Una casa in montagna, con uno studio in legno ed una vetrata che affaccia su un lago. poi anche il terzo disco di Xcoast, un ep insieme ad RQM, il disco solista di Knuf, un ep di (costa) etc etc.
Sabato 22 novembre suonerete a Foligno, in occasione delle Dancity Nights al Feedback. Che cosa ci farete ascoltare?
Speriamo di riuscire a concentrare in un ora, o poco più, di set, tutto quello su cui stiamo lavorando in questo periodo. Il nostro live, ha due diversi approcci. uno per i club ed uno per i teatri, auditorium ed altri luoghi istituzionali.
il set per i club ha poco a che vedere con le tracce che produciamo per i dischi. dal vivo i nostri pezzi vengono scomposti, remixati in tempo reale, mischiati a rmx che ci sono stati fatti da altri o a rmx che abbiamo fatto noi per pezzi altrui. il tutto rigorosamente i tempo reale.
Raffaele ha particepato con il progetto solista (Costa) al Dancity Festival 2008. Cosa pensi del festival? Suggerimenti per il futuro?
Il festival è davvero bello, una bella opportunità per Foligno. e' fatto bene da un punto di vista organizzativo ed ha una line up di tutto rispetto.
Io stesso , dopo aver visto il set di Cheateu Flight al Dancity ho chiamato i produttori francesi a suonare alla nuova edizione di Meet in Town.
Credo che il festival crescerà quando inizierà a commissionare dei progetti che vadano al di là del "semplice" aspetto clubbing, per esempio sfruttando quel meraviglioso auditorium, quindi ampliando la fetta di pubblico da coinvolgere.
Un pò di impegno andrà rivolto anche agli allestimenti ed alla promozione nazionale ma queste sono di sicuro degli elementi già considerati dagli organizzatori che stanno davvero facendo un gran lavoro.
Il domani è una menzogna o un'opportunità?
Il domani è senza dubbio una opportunità. oltre che una continua sorpresa, una fonte di speranza ed un antidoto contro la nostalgia.
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